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Mente e luoghi
Questo libro si propone di esplorare le possibilità che un approccio transdisciplinare può aprire al design della città contemporanea, a partire da contributi offerti da prospettive psicologiche, neuroscientifiche e filosofiche. Abitare è una forma di conoscenza e di reinvenzione della realtà che coinvolge sia gli aspetti tangibili dei luoghi sia la loro rappresentazione mentale. Le scoperte in campo neuroscientifico presentano orizzonti sempre più stimolanti alla progettazione degli spazi e mettono in evidenza come la nostra capacità di comprendere le altre persone sia fortemente legata alla corporeità. La prima parte è volta a promuovere un'integrazione fra la dimensione estetica e quella culturale nell'ambito dell'Interior Design, affrontando il tema della rigenerazione urbana e del riuso non solo come alternativa sostenibile nell'attuale società consumistica, ma anche come occasione per valorizzare memorie e significati stratificati negli edifici esistenti. La seconda porta il contributo di diverse discipline che si sono confrontate con questioni spaziali e mette a fuoco il processo creativo unico che sta all'origine di sogni, di opere d'arte, della maggior parte delle imprese umane e che consente lo sviluppo di comunità vive. Il volume si rivolge a studiosi, accademici e professionisti coinvolti nel design process e propone una raccolta di ricerche, casi studio e considerazioni teoriche utili per affrontare la progettazione di conscious places. Con saggi di: Giuseppe Amoruso, Anna Anzani, Fabio Bailo, Valentina Battista, Luca Bonardi, Paola Briata, Nicola Bruno, Claudia Caramel, Alfonso Chielli, Luciano Crespi, Davide Crippa, Barbara Di Prete, Elena Elgani, Massimo Giuliani, Eugenio Guglielmi, Fiamma Colette Invernizzi, Federico Leoni, Emilio Lonardo, Andrea Marini, Ada Piselli, Massimo Schinco, Francesco Scullica, Michele Sinico Questa raccolta di saggi, che affrontano la connessione tra mente e luogo in relazione al disegno della città contemporanea, mappa un territorio di preoccupazioni e conversazioni, il confronto con le quali diventa sempre più critico. Ogni saggio apre nuove possibilità e traiettorie per riflettere su come ripensare e avvicinarsi al design delle città in un mondo in cui ogni primato relativo al tempo, alla popolazione, alla demografia e alle malattie sembra essere superato da cambiamenti inediti e, in larga misura, inaspettati. Risulta allo stesso tempo evidente e convincente il fatto che nel design esista un significativo potenziale per trasformare le condizioni della città contemporanea attraverso un'attenzione alla "mente" e al "luogo". Riflettere sul rapporto tra le persone e il loro ambiente significa comprendere che abitare è una forma di conoscenza e di reinvenzione della realtà che coinvolge sia la dimensione tangibile dei luoghi fisici sia la loro rappresentazione mentale. L'interior design può giocare un ruolo significativo nella comprensione della complessità della società contemporanea, della rivoluzione delle condizioni di lavoro e delle relazioni umane, dando valore non solo a un uso funzionale, ma anche esperienziale dei luoghi, sottolineando come la vivibilità dello spazio si basi anche su valori e significati immateriali. Nell'introduzione viene chiarita immediatamente quella che, per chi mastica il lessico del Milan Approach, è l'epistemologia che sorregge il libro e ciò che ci sta dietro: in un mondo moderno che produce, consuma, mercifica e vende è facile perdere di vista il senso dell'esistere e dell'abitare, inteso come relazione con il proprio luogo di vita. Perdere questo legame vuol dire perdere memoria di sé, del proprio modo di vivere il mondo, ma anche del proprio corpo e del corpo sociale, storico e mnestico in cui ognuno di noi è inserito. Anna Anzani e il gruppo di folli che la segue si pone allora l'obiettivo di dare un senso nuovo, ecologico, al concetto di abitare inteso quindi come "una forma di conoscenza della realtà che coinvolge sia gli aspetti tangibili dei luoghi sia la loro rappresentazione mentale"; questa sfida, a sua volta, viene rilanciata in particolare all'Interior Design che deve essere la "pratica che coinvolge le condizioni relazionali […] tra le persone e l'ambiente circostante". Da qui la necessità di pensare e agire in modo transdisciplinare è immediata, perché per fare questo salto di livello è necessario ibridare i saperi, andare oltre i confini delle conoscenze delle singole discipline per sviluppare la capacità di deutero-apprendere, capacità che passa a sua volta attraverso la contemporanea consapevolezza dei limiti (e dei confini) di ciascun sapere. Per questo nel libro si trovano contributi di psicologi, architetti, designer, docenti di conservatorio e ricercatori: così Mente e Luoghi diventa un vero e proprio meta-viaggio che attraversa territori e Luoghi noti per arrivare in Luoghi differenti, che permette ai suoi viaggiatori (o neonomadi, per usarne una delle tante parole chiave) di incontrare idee e Menti diverse e tornare diversi da come si era partiti.
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Anna Anzani (Milano 1963) è Professore Associato presso il dipartimento di Design del Politecnico di Milano, si occupa di riuso del patrimonio storico, con particolare attenzione alla conservazione della bellezza e alle sue implicazioni psicologiche e antropologiche, alla relazione tra aspetti materiali e immateriali del patrimonio culturale, alla memoria in chiave creativa e progettuale, attraverso un'ottica ecologica e transdisciplinare.
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Mente e luoghi + Storia del Post-modernismo
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Ketty La