Sensefulness

Sensi tempo e architettura

Immateriale/Ultramateriale

Il TAO dell'Architettura


Storie di architettura attraverso i sensi

Anna Barbara




postmedia books 2011
208 pp.
-- 29 illustrazioni
isbn 9788874900633

s 19,00

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Storie di Architettura attraverso i sensi è un libro che vuole sottolineare l'importanza del coinvolgimento dei sensi nel progetto di architettura. L'uso di luce, colori, materiali, odori, suoni… non è una novità progettuale, tuttavia non sembra che il contributo di questi ingredienti progettuali sia stato considerato e valorizzato dalla critica ufficiale. Eppure si può attraversare la storia dell'architettura dalla Grecia Antica fino ad oggi e tracciare dei percorsi estetici e progettuali che hanno fortemente impiegato i sensi, che ne hanno sfruttato le potenzialità, per produrre luoghi e sensazioni memorabili. L'architettura sensoriale, non ha nulla a che fare con la new age, né con i gusti soggettivi di ciascuno, ma è quella che assume le sensazioni che alcuni edifici producono come scelta del progettista e come emozione condivisa da molti. Storie di architettura attraverso i sensi tratta di "architettura sensoriale", ossia di quella che considera luci, colori, suoni, odori, superfici, etc. come ingredienti dell'architettura al pari della forma e li usa come strumenti per la progettazione dei luoghi; ma tratta anche di "architettura sensorialista" che invece considera i sensi come fine dell'architettura, come obiettivo scenografico in grado di radicalizzare l'artificialità per riprodurre ugualmente e ovunque nel mondo alcuni edifici del contemporaneo.



Il desiderio di considerare i sensi nella progettazione dell'architettura, trova sempre, immediatamente un enigma progettuale da risolvere: i sensi sono strumento per progettare o sono il fine della progettazione? Per convenzione si considera "progettazione sensoriale" quella che usa i sensi come strumenti per la progettazione, mentre si definisce "progettazione sensorialista" quella che li pone come obiettivo finale. Nell'architettura "sensoriale" l'uso dei sensi avviene attingendo ad essi come media per la costruzione di sistemi complessi, come lo sono gli edifici, in grado di attivare non solo la vista, ma anche l'udito, l'olfatto, il tatto, etc. Questo genere di attenzione è finalizzata alla progettazione di opere architettoniche in quanto tali, ossia edifici con destinazioni d'uso precise, con caratteristiche funzionali determinate, etc. le cui qualità sensoriali sono integrate tra di loro. Un museo rimane tale, ma chi lo progetta considera gli aspetti di luce, aria, superfici, odori, temperatura, colore, umidità… quanto i percorsi, la forma delle piante e dei volumi. L'approccio tipico dell'architettura "sensorialista" privilegia invece la scenografia in grado di produrre spettacolarizzazione delle sensazioni come obiettivo primario rispetto alla destinazione stessa dell'edificio. Questo secondo approccio che attraversa la storia dell'architettura almeno quanto il primo, è quello che prepotentemente si sta sviluppando nell'architettura contemporanea.
Anna Barbara


Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, dal 1998 al 2001 Anna Barbara ha vissuto tra l'Italia e l'Asia dove è stata visiting professor alla Kookmin University e al Techno Brain Master 21 a Seoul (Korea del Sud); ha ricevuto la Borsa della Canon Foundation (2000) per svolgere una ricerca presso la Hosei University nella Facoltà di Architettura e Town Planning di Tokyo (Giappone). Dal 2001 è stata docente di Sensorial Design presso la Facoltà di Design del Politecnico di Milano, docente all'Università dell'Immagine; direttrice della Scuola di Fashion and Textile Design a NABA. Dal 2008 è ricercatrice della Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano presso il Polo di Piacenza. E' autrice di "Storie di Architettura attraverso i sensi" (prima edizione Bruno Mondadori 2000; postmedia books 2011), "Architetture Invisibili" (Skira 2006) e "Sensi tempo e architettura. Spazi possibili per umani e non" (postmedia books 2011).



curatori
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