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Fotografia e femminismo

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La passione per la scena
Le fotografie di Carla Cerati per il Living Theatre (1967-1984)
di Cristiana Sorrentino



postmedia books 2023
144 pp. 30 ill. 
isbn 9788874903535

s

16,90

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Mi ero disamorata della fotografia come mestiere a causa della constatazione che nulla, in un mondo regolato dalla fretta e dalla superficialità, era conquistato per sempre. In una società dove conta soltanto chi arriva prima e costa meno e non chi vale di più, dove prevalgono i rapporti di potere fino al limite della sopraffazione forse non avevo armi per combattere
_ Carla Cerati

 

Nel 1967, durante una replica di Antigone presso il Teatro Durini di Milano, la fotografa Carla Cerati (1926-2016) 'incontra' per la prima volta la compagnia d'avanguardia newyorkese Living Theatre, scoprendo con essa un nuovo modo di fare ricerca teatrale. Sin dagli esordi della sua carriera, la scena aveva rappresentato per Cerati uno spazio fisico ed emozionale in cui fare sempre ritorno: uno dei filoni principali della sua eterogenea attività di fotografa, ma anche una postura del suo sguardo, un dispositivo visivo con il quale leggere e indagare tutti gli aspetti della 'realtà'. Questo libro, frutto di un'importante ricerca condotta nell'archivio di Carla Cerati, fa luce, attraverso lo studio e l'analisi di materiali inediti, su un aspetto ancora poco indagato della produzione dell'autrice milanese. Nell'esplorare, ripercorrere e rileggere, attraverso le sue fotografie, alcuni degli spettacoli più importanti del Living Theatre – come Antigone, Frankenstein e Paradise Now – si entra in dialogo con un repertorio di materiali nuovi e preziosi che, oltre ad arricchire la biografia di Cerati, mostrano quanto la fotografia e il teatro siano spazi simbiotici di ricerca, luoghi esperienziali di creazione e immaginazione.

Sorrentino, partendo dalla disamina dei fondi Cerati presso il Civico archivio fotografico del Castello sforzesco di Milano e il Centro studi e archivio della comunicazione dell'Università di Parma, analizza il corpus fotografico che l'artista ha prodotto su una serie di spettacoli della compagnia di Julian Beck e Judith Malina tra Milano, Modena e Avignone, misurandosi con metodologie d'indagine storiografica, di iconografia teatrale e di storia della performance. Nel fare questo, l'autrice si pone dal punto di vista di Cerati, ossia di chi ha precorso i tempi, essendo stata capace di vedere la fotografia come una sorta di realtà aumentata, dispositivo in grado di allargare lo sguardo intorno ai significati che la scena propone. La fotografia di scena, o per meglio dire "l'atto fotografico" quale atto performativo anch'esso, costituisce pertanto un linguaggio autonomo, mai ancillare e mai esclusivamente descrittivo, teso a creare a propria volta un punto di vista sulle cose, in questo caso un punto di vista sul messaggio del Living. [...] Studiare Cerati interprete del Living significa sondare i segni che permettono alla fotografa e scrittrice di compiere un percorso autoriale, attraverso la selezione dei segni da evidenziare, in modo che lo strumento estenda la prospettiva dell'occhio verso un orizzonte frammentario e allo stesso tempo organico, laddove la composizione dei frame si fa narrazione, montaggio critico, scrittura fotoscenica.
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Eva Marinai, L'Indice, marzo 2024

La ricerca alla base di questo volume ha confermato che, seppur all'interno di una produzione decisamente eterogenea, Carla Cerati, scrittrice e fotografa professionista che intraprende progetti di importante rilevanza nel panorama della fotografia italiana del secondo Novecento, sia stata fotografa di scena per l'intero arco della sua carriera. Il teatro ha rappresentato per lei il fil rouge della sua attività creativa; uno spazio fisico in cui fare sempre ritorno e, allo stesso tempo, un dispositivo dello sguardo attraverso il quale osservare e indagare la 'realtà'. Nata a Bergamo il 3 marzo 1926, dopo l'ammissione al corso di scultura presso l'Accademia di Brera...
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Cristiana Sorrentino

Cristiana Sorrentino ha condotto una sistematica indagine sulle fotografie che Carla Cerati ha realizzato di una serie di spettacoli del Living Theatre di Julian Beck e Judith Malina a Milano, Modena e Avignone. Gli esiti di questa ricerca sono determinati, in particolare, da uno sguardo bifronte portato sulle diverse fonti storiche, capace di interrogare le questioni sollevate dall'incontro tra l'atto fotografico e (qui l'obbligo dell'enfasi sulla congiunzione) quello performativo. L'analisi si è puntellata su specifiche metodologie della ricerca di storia della fotografia, che hanno messo in rilievo l'importanza del contesto archivistico e la materialità delle fonti in esso conservate, realizzando un'accorta e sfaccettata ricostruzione storica. Questa ha ricompreso anche i testi teatrali del Living Theatre, la fortuna critica e visiva degli spettacoli tenuti durante il cosiddetto esilio europeo e una trilogia di romanzi dal tono autobiografico scritti da Carla Cerati.
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dalla prefazione di Tiziana Serena

 


 

 

 

 

 

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Cristiana Sorrentino (nata a Palermo nel 1990, vive a Firenze) è storica della fotografia e dottoranda all'Università degli Studi di Firenze. Nel corso della sua attività di ricerca, ha vinto una borsa di studio annuale (2018-2019) per il Ministero della Cultura (MIC-DGCC) e la Società Italiana per lo Studio della Fotografia (SISF) ed è stata borsista per l'Università degli Studi di Firenze e la Regione Toscana (2020). Ha collaborato, inoltre, a progetti di ricerca con il Comune di Firenze e la Società Italiana per lo Studio della Fotografia e si occupa dell'inventariazione di fondi fotografici pubblici e privati. È membro del comitato di redazione di "RSF. Rivista di studi di fotografia".

 

 

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