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Pensiero discordante
In questa epoca di deriva, in cui buona parte del pianeta appare oppiato e ipnotizzato in una univoca visione del mondo, compiaciuta di se stessa e sublimata da reconditi meccanismi di produzione del consenso, è necessario fermarsi e ragionare sulle sollecitazioni e sulle visioni che si distaccano da essa. Il pensiero discordante è quel pensiero che si smarca dalle convenzioni e dai valori che regolano la piattezza culturale e contrattacca con il riposizionamento dell'essere pensante e con la decostruzione dell'ordine simbolico dominante. A ciò contribuiscono gli artisti e i pensatori con le loro utopie estetiche, i loro paradossi, le loro metafore, i loro sovvertimenti estetici e l'attitudine a fare e disfare i mondi. John Giorno, Francis Al˙s, Luca Vitone, Sislej Xhafa, John Cage e Luca Guadagnino, tra gli altri, delineano un orizzonte destabilizzante, che riorganizza un pensiero altro. La prima dissertazione concerne il pensiero. Che significa pensare in una società che esercita l'anestetizzazione e la propria dispersione? Hannah Arendt suggeriva che pensare è dialogare con se stessi, cioè porsi di fronte alla scelta fra il giusto e l'ingiusto, il bello e il brutto. Chiunque pensa si dissocia, si allontana, anche senza operare, dissente e apre lo spazio al giudizio. Il pensiero è l'unica difesa contro la massificazione e il conformismo che sono le forme di imbarbarimento contemporaneo. Il riflesso è che il pensiero possiede in sé un effetto "distruttivo", tale da erodere alla radice tutti i criteri fissati, i fondamenti condivisi, i modelli del bene e del male, insomma tutte le consuetudini morali ed etiche. Urge, dunque, capire la sorgente da cui ha origine la caduta del pensiero e fissare, in una epoca che tende ad alienarlo, le ragioni della sua solitudine..
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postmedia books | Teresa Macrì (vive a Roma) è critica d'arte, curatrice indipendente e scrittrice. La sua ricerca è legata alla teoria critica contemporanea e all'indagine dei Visual Studies. Vive e lavora a Roma. Ha pubblicato Fallimento (Postmedia Books, 2017), Politics/Poetics (Postmedia Books, 2014), In the Mood for Show, (Meltemi, 2008), Postculture (Meltemi, 2002) Cinemacchine del desiderio (Costa & Nolan, 1998), Il corpo postorganico (Costa &Nolan, 1996 e Costlan, 2006 nuova edizione). Insegna Fenomenologia delle arti contemporanee all'Accademia di Belle Arti di Roma. Collabora al quotidiano Il Manifesto. | Compra questo libro insieme a Politics|Poetics
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