Introduzione

Philip Johnson




La palazzina di Villa Sciarra
Michele Costanzo



postmedia books 2016
208 pp. 50 ill.
isbn 9788874901678

s 19,00

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La trama del romanzo è composta da più fili narrativi che in alcuni momenti s'incrociano, si sovrappongono. Il primo riguarda le vicende di vita di una coppia di collezionisti romani. Il secondo segue gli accadimenti nel campo dell'arte in Italia e, in particolare, a Roma quando, intorno agli anni '50, ha vissuto il drammatico momento del trapasso dall'arte figurativa a quella astratta, dando origine a un acceso dibattito dalle forti implicazioni politiche, oltre che culturali. Un ultimo, infine, tratta una questione spesso trascurata dagli stessi collezionisti, riguardante le caratteristiche del luogo destinato all'esposizione delle loro opere: il più delle volte, un ambiente dal carattere domestico e dai tratti amichevoli, familiari. Uno spazio che, pur aperto alla frequentazione del pubblico ha la capacità di conservare le tracce del disegno che ha guidato la selezione dei diversi lavori. Tale angolo di osservazione dell'arte, così diverso e singolare, secondo i protagonisti di questa storia, è in grado di accrescere la cifra dei suoi cultori. Il luogo in cui si svolge il racconto è la palazzina in via di Villa Sciarra dove vivono i due coniugi con i loro due figli e i loro nipoti. La vicenda da cui prende avvio il romanzo si svolge nell'arco di una giornata e riguarda l'inaugurazione di un padiglione espositivo progettato dal figlio della coppia - che è un architetto - nel vasto terreno che circonda la palazzina. La realizzazione di questa struttura rappresenta il punto conclusivo di un annoso percorso d'indagine dei due collezionisti su un modo di essere dello spazio espositivo alternativo alla freddezza e al rigore organizzativo di quello del museo pubblico.


Il genere del romanzo è poco utilizzato dagli architetti come forma narrativa. Pochi si sono cimentati con il genere. Forse il caso più interessante nella storia è quello di Fernand Pouillon, poco incline alla teoria del progetto così come siamo abituati a leggerla, ma molto attivo nella progettazione e nella realizzazione di edifici (alcuni dei quali e veri e propri capolavori indiscussi dell'architettura). La sua teoria era la costruzione di spazi, più che quella di oggetti...
_ dall'introduzione di Luca Galofaro

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postmedia books Michele Costanzo (nato ad Ancona nel 1939) risiede a Roma dove lavora e insegna presso la Facoltà di Architettura Università Sapienza. Ha collaborato con numerose riviste di architettura a carattere nazionale e internazionale. Attualmente fa parte della redazione della rivista "Rassegna di Architettura e Urbanistica". Tra le pubblicazioni: MVRDV. Opere e progetti 1991-2006, Skira, Milano 2006; Museo fuori dal museo. Nuovi luoghi e nuovi spazi per l'arte contemporanea, FrancoAngeli, Milano 2007; Costantino Dardi. Architetture in forma di parole, Quodlibet, Macerata 2008; Leonardo Ricci e l'idea di spazio comunitario, Quodlibet, Macerata 2010; Il tempo del disimpegno, Quodlibet, Macerata 2011.

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