Ugo La Pietra

Andrea Branzi

Angela Rui

Manlio Brusatin






Da spazio nasce spazio
L'interior design nella trasformazione
contemporanea

Luciano Crespi


postmedia books 2012
222 pp.
-- 108 illustrazioni
isbn 9788874900886

 

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Il titolo del libro si ispira a Da cosa nasce cosa di Bruno Munari, di cui Da spazio nasce spazio recupera la narrazione leggera, disincantata, lontana dai testi di tipo manualistico o storico. La sua natura è piuttosto quella di una guida, ventisei saggi brevi destinati ad accompagnare il lavoro di progetto dai momenti critici iniziali a quelli successivi, non meno complicati, ma nei quali ci si sente a volte così spavaldi da perdere la bussola. L'intento è di indirizzare la ricerca e l'attività progettuale verso territori inesplorati, aree di confine, incroci di generi, da affrontare con lo stessa disponibilità a nuotare controcorrente dimostrata da alcuni protagonisti delle esperienze che vengono ricordate. A loro il testo riserva una parte centrale, utilizzando una modalità di lettura inusuale, che prova a mettere in relazione design, architettura, arte e musica. Attraverso questo tipo di svolgimento i diversi capitoli cercano (come scrive Andrea Branzi nell'introduzione) di "dimostrare che la progettazione degli spazi interni costituisce una attività che possiede fondamenti culturali autonomi e che si pone fuori dall'idea che possa ancora esistere un'unità oggettiva tra logica urbana, qualità architettonica e interior design". Da spazio nasce spazio ha in copertina un disegno realizzato per il libro da Ugo La Pietra e comprende inoltre i seguenti inediti:
"Verso uno spazio integrato" di Andrea Branzi, "Arti e spazio. Interni dell'arte: ladri di vite" di Angela Rui e "Colore interno, esterno, immaginario" di Manlio Brusatin.



Esistono molti libri sulla storia degli stili di arredamento, per esempio la famosa "Filosofia dello Stile" (1881) di Herbert Spencer e numerosissimi manuali sull'edilizia residenziale; ma non esiste (e forse non esisterà mai) una "Storia dell'Interior Design" intendendo con questo termine una realtà che si colloca in maniera del tutto autonomia tra la storia dell'Architettura e il Product Design....
Questo saggio di Luciano Crespi vuole dimostrare che la progettazione degli spazi interni costituisce una attività che possiede fondamenti culturali autonomi e che si pone fuori dall'idea che possa ancora esistere una unità oggettiva tra logica urbana, qualità architettonica e interior design. La "scuola di pensiero" che si è progressivamente formata nell'ultimo decennio all'interno del Corso di Studi in Interior Design, del Politecnico di Milano, ha sviluppato questo concetto, indagandone l'originalità e l'enorme potenziale.
(dall'introduzione di Andrea Branzi)

 

Che cosa sia il colore non ha ancora una precisa risposta: sappiamo però che cosa può succedere se improvvisamente, per un leggero colpo alla nuca, capitasse non vedere più i colori. Alcuni neuroscienziati come Oliver Sacks hanno spiegato tutto questo, mettendo sotto osservazione un pittore improvvisamente cieco ai colori che ha potuto continuare a vivere con la memoria dei colori che non vedeva più, e un piccolo popolo di un atollo della Micronesia (Pingelap), decimato da uno tsunami, che dopo parecchi secoli aveva spontaneamente selezionato una metà della popolazione che vedeva a colori e si dedicava all'agricoltura, mentre l'altra metà, che non li vedeva, si occupava della pesca notturna. Ora, per cercare una risposta possibile, si può dire che il colore, rispetto alla normale visione animale e umana, non è solamente un fenomeno della luce ma una percezione dei nostri occhi e un'elaborazione del nostro cervello.
(dal saggio di Manlio Brusatin "L'immagine del colore")



La città labirinto _ Riconoscere lo spazio _ C'era una volta il genius loci _ Neotopie _ In cerca di strategie _ Naturalismo surrealista: Franco Albini _ Luoghi archetipici: Ettore Sottsass _ Ready-made: Achille e Piergiacomo Castiglioni _ Silenzi eloquenti: Ludvig Mies van der Rohe _ Stanze-stanze: Gio Ponti _ Flexiscape: Ronan e Erwin Bouroullec _ Spazi ermafroditi: Alessandro Mendini _ Interni perturbanti: Philippe Stark _ Spazi disequilibrantii: Ugo La Pietra _ Proun: El Lisitskiy _ Allestire ambienti _ Interni urbani _ Arti e spazio _ Luci e ombre

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Luciano Crespi si è laureato in architettura al Politecnico di Milano ed è professore ordinario di design. Dopo avere insegnato nella Facoltà di Architettura è stato tra i fondatori nella Scuola di design del corso di laurea di design degli interni, di cui è attualmente presidente. E' direttore del master IDEA in exhibition design e del master internazionale in urban interior design. All'attività didattica affianca quella di ricerca, come coordinatore del gruppo DHoC (Interior design for Hospitable Cities) e di sperimentazione progettuale. Nel 1999 è stato tra i curatori della mostra "Marco Zanuso architetto" alla Triennale di Milano. E' stato presente alla Biennale di Venezia del 2006 nella sezione "Città di pietra". A Milano ha progettato l'edicola di piazza Cordusio. Ha scritto molto sul rapporto tra design e cultura tecnologica e ultimamente sulla nozione di neotopie come dispositivi urbani in grado di riscattare porzioni di territorio dal loro destino altrimenti atopico. Nel 2011 ha curato "Città come".

Storia dell'Interior Design, Andrea Branzi, Luciano Crespi, Angela Rui, Manlio Brusatin, Da spazio nasce spazio, interior design, italian design