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Office Killer
di Cindy Sherman
con Carol Kane, Molly Ringwald, Jeanne Tripplehorn, Eric Bogosian, Barbara Sukowa
dvd
Good Machine and Kardana/Swinsky Films 1997
77 minuti
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21,00 .
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titolo esaurito |
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Come la monotona esistenza di Dorine Douglas, placida redattrice di una futile rivista, si trasformò in una sarabanda omicida... Messa alle strette da esigenze di riduzione del personale, la nostra si trova costretta a continuare la sua collaborazione al giornale da esterna: cioè abbandonare la vitalità della redazione e confinarsi nel claustrofobico e monotono universo domestico. Unica forma di comunicazione verso l'esterno, l'asettica e-mail... Nella solitiudine delle sue quattro pareti, Dorine cerca di impadronirsi dei segreti dei software che costituiscono il suo ultimo legame col mondo. E' in questa esplorazione che finisce accidentalmente per uccidere - via computer - un collega... Ma l'episodio non sconvolge la donna, anzi la tempra. Da questo momento, in un delirio di lucida follia assassina, comincia la mattanza...
Nata nel 1954 nel New Jersey, Cindy Sherman ha studiato pittura allo State University College di Buffalo, nello stato di New York. Grazie ai suoi compagni di studi, tra i quali Robert Longo, scopre la fotografia attraverso documentazioni che registravano la produzione di performance e di arte concettuale. Office Killer è il primo film di Cindy Sherman, probabilmente anche l'ultimo, visti gli scarsi successi al botteghino. Tuttavia il film acquista altri significati per chi è interessato all'opera di questa affascinante artista americana. In Office Killer, le immagini stilizzate e il distacco emotivo, infatti, rimandano alle sue opere fotografiche.
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Dato che avevo l'occasione incredibile non soltanto di dirigere un film, ma anche di inventarne l'intreccio, ciò significava che dovevo decidere sul "tipo" di trama horror che volevo. All'inizio l'impresa mi spaventava, non solo per l'enorme varietà che esiste all'interno di quel genere, ma anche per la mia resistenza nei confronti della narrativa classica. Alla fine, ho optato per un tipo di horror più introverso, non dissimile in questo dal personaggio principale, che ho considerato come una controfigura di me stessa... Ciò che volevo ottenere era mostrare il piacere macabro che si può provare nel vedere un personaggio che fa un uso giocoso di pezzi di cadavere sparsi in giro. Quello fu il mio punto di partenza. Molti altri elementi andarono poi a comporre il risultato finale. Come nel resto del mio lavoro, anche Office Killer è ambiguo e mira a turbare lo spettatore. E allo stesso modo, mi è piaciuto far emergere, rendere evidente parte dell'artificio...
Cindy Sherman
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Cindy, the doll is mine ... ...Contemporanee ... ...Tina Modotti
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