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Gregory Sholette

 

 

 

 



L'arte della memoria nel mondo contemporaneo
Affrontare la violenza nel sud del mondo

Andreas Huyssen



postmedia books 2024
160 pp. 27 ill.

isbn 9788874903825

 

s 19,00

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Non è una monografia su un singolo artista né una panoramica che rischia la generalizzazione, ma questo libro offre le migliori qualità di entrambi i generi: un'analisi approfondita con una prospettiva comparativa, sempre attenta a mostrare come l'arte possa, anzi, deve ricordare la violenza perpetrata in situazioni in cui non ce n'era bisogno.
_ Mieke Bal

L'arte della memoria è un libro attuale e stimolante che riflette su varie forme e sul potenziale critico dell'arte della memoria in un mondo contemporaneo ossessionato dal passato, nella costruzione di monumenti e musei, e un'enfasi sul retrò e sulla nostalgia nella cultura popolare, mentre favorisce contemporaneamente l'amnesia storica in nozioni sempre più piatte di temporalità incoraggiate da Internet e dai social media. In particolare, l'autore analizza alcune opere di artisti del Sud del mondo (William Kentridge, Vivan Sundaram, Doris Salcedo, Nalini Malani, Guillermo Kuitca...) che riflettono su situazioni storiche specifiche dei loro paesi eppure significativi di una memoria transnazionale che emerge dal bisogno politico di fare i conti con passati storici traumatici.

 

The Utopian Horizon of Memory Art: A Conversation with Andreas Huyssen
_ Abigail Susik, Los Angeles Review of Books


 

 

 

 

 

 

 

postmedia books

Andreas Huyssen (Düsseldorf 1942 _ si trasferisce negli USA nel 1969) è docente di Letteratura tedesca e comparata alla Columbia University, dove è stato direttore fondatore del Center for Comparative Literature and Society. Ha presieduto il Dipartimento di Lingue Germaniche dal 1986 al 2008. È uno dei fondatori di New German Critique e fa parte del comitato editoriale di numerose riviste. Nel 2005, ha vinto l'ambito premio per l'insegnamento Mark van Doren della Columbia. Huyssen ha pubblicato ampiamente in tedesco e inglese ed è tradotto in spagnolo, portoghese, francese, svedese, danese, sloveno, ungherese, polacco, turco, giapponese e cinese, ora anche in Italiano.