Arte e moda Moda, design...
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Ciak si sfila
Guardo i film solo per vedere i vestiti.
Per essere un bravo designer a Hollywood bisogna essere una combinazione tra psichiatra, artista, stilista, sarto, puntaspilli, storico, infermiere e addetto agli acquisti.
Il libro è un'analisi approfondita e inedita di un sottogenere cinematografico, la sfilata di moda inserita in una trama cinematografica che inizia a farsi strada in America negli anni Venti per poi essere "esportato" con successo anche in Italia durante gli anni della dittatura fascista. Originariamente il defilè serve sia come momento di evasione che come strumento per veicolare le novità della stagione. A partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, ai costumisti di Hollywood che guardavano ai trend della moda francese e li riproponevano sul grande schermo (Adrian è un caso lampante) e a quelli europei che attraverso gli abiti esprimevano una visione del mondo condivisa con i registi (Piero Gherardi e Danilo Donati con Fellini) si affiancano i veri couturier (le sorelle Fontana ne Le amiche, Hubert de Givenchy in Cenerentola a Parigi), e in seguito la sfilata di moda viene anche vista e proposta in chiave ironico-dissacrante (Chi sei, Polly Maggoo?). Il sottogenere continua a fare capolino anche nei film di questo millennio, in un pastiche di rimandi e appropriazioni (comico surreale in Zoolander, reale in Sex and The City - The Movie, pseudo storico in Marie Antoinette, liberamente ispirato a un couturier ne Il filo nascosto, filologicamente vintage in La signora Harris va a Parigi). Il volume è diviso in due parti: nella prima si analizzano la nascita e l'evoluzione di questo sottogenere, il ruolo e l'estetica dei costumisti più importanti, nella seconda, si descrivono trenta film dove il defilé è un momento essenziale del racconto. Grazia D'Annunzio e Sara Martin firmano un piccolo, ma prezioso, volume destinato ai cultori della moda e a quelli del cinema. E chi li ama entrambi non potrà che leggerlo tutto d'un fiato. Sono molti i libri che trattano dell'affascinante, e polimorfa, relazione tra cinema e moda. Ma nessuno, fino a ora, si era spinto a raccontare e analizzare, in particolare, quei film nei quali viene messo in scena quel momento così magico e rituale che è una sfilata di moda.
A colmare questo vuoto editoriale arriva ora "Ciak, si sfila - I défilé di moda in trenta film" (Postmedia Books) scritto a quattro mani dalla giornalista Grazia D'Annunzio, docente alla Statale di Milano ma basata a New York, e Sara Martin, professoressa associata all'Università di Parma, studiosa dei rapporti tra il cinema e le altre arti con focus su costume e scenografia.
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postmedia books | Grazia d'Annunzio è giornalista professionista. Insegna Comunicazione ed editoria di moda all'Università degli Studi di Milano e conduce la serie di interviste Addressing Style alla Casa Italiana Zerilli Marimò di New York University. Nel 2022 ha lanciato sotto l'egida di N.Y.U. la web serie Italian Fashion from A to Z, fruibile su YouTube, ed è autrice di vari saggi tra cui "Paris and the Tales of Italian Cities" (in Paris Capital of Fashion, Bloomsbury, 2019). Dal 1995 al 2015 è stata Special Project Editor delle edizioni Conde Nast Italia a New York. Precedentemente ha lanciato e diretto Glamour e ha ricoperto la carica di vicedirettore di Vogue Italia. |
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Grazia d'Annunzio e Sara Martin | Ciak si sfila | Postmedia Books 2023