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Intervista

Le insidie delle immagini

Net Art

 

 



My Favourite Game
Fotografia e videogioco
di Simone Santilli



postmedia books 2023
270 pp. 86 ill.
isbn 9788874903689

 

s 24,00

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Tutti ricicliamo, appuntiamo e ritagliamo, remixiamo e carichiamo online. Possiamo far fare alle immagini qualsiasi cosa. Ci basta un occhio, un cervello, una fotocamera, un telefono, un laptop, uno scanner, un punto di vista. E quando non stiamo modificando, stiamo producendo. Stiamo facendo più di sempre, perché le nostre risorse sono illimitate e le possibilità infinite […]. Questo potenziale tecnologico ha conseguenze creative. Esso cambia il significato del fare e sfocia in un lavoro che sembra un gioco, che trasforma il vecchio nel nuovo ed eleva il banale. Un lavoro che ha un passato ma sembra senza dubbio presente.
_Clement Cheroux

 

La fotografia e il videogioco sono due tra i principali fattori di cambiamento della società contemporanea. Essi rappresentano rispettivamente il modo in cui guardiamo (e comprendiamo) le cose e il contesto al quale, sempre più spesso, riconduciamo gli eventi della vita di tutti i giorni. In altre parole la nostra quotidianità assomiglia a un videogame e la realtà sembra aver bisogno della fotografia per provare la sua consistenza. I punti di contatto e convergenza tra fotografia e videogioco rappresentano dunque un territorio di sperimentazione artistica e ricerca teorica che può offrire dei preziosi spunti con cui comprendere i fenomeni che stanno riscrivendo le coordinate del nostro stare al mondo. Se quando pensiamo al rapporto tra fotografia e ai videogiochi la prima cosa che ci viene in mente è la cosiddetta in-game photography, cioè l'insieme delle pratiche fotografiche svolte all'interno dei e tramite i giochi computerizzati, il rapporto tra i due media è molto più articolato. Fotografia e videogame sono prodotti dell'apparato industriale, militare e ideologico dell'Occidente e ne incarnano i bias culturali. Entrambi sono caratterizzati dalla presenza di un codice, che condiziona la libertà dell'utente, e dal legame con processi di sfruttamento tipici del tardo capitalismo che monetizzano l'investimento di tempo ed energie dei giocatori/fotografi. Giocare diventa allora un'atto di esplorazione, decostruzione e negoziazione in cui valori, convenzioni, regole sono messi alla prova dentro e fuori dagli ambienti videoludici. Questi ultimi sono dimensioni altrettanto genuine e autentiche di quella alla quale sono vincolati i nostri corpi biologici e, con il loro crescente grado di realismo, contribuiscono ad alterare profondamente la percezione di ciò che è reale.

Simone Santilli propone un'analisi approfondita della convergenza tra la fotografia e il videogioco, esplorando l'evoluzione e l'intersezione di questi due media e delle dinamiche associate, nonché il loro profondo impatto sulla nostra percezione della realtà. Nel doppio ruolo di teorico e praticante, artista e accademico, l'autore spiega come la fotografia in-game – un'attività che consiste nel catturare delle immagini all'interno dei videogiochi per la loro successiva diffusione – abbia conosciuto una crescente popolarità. Da fenomeno di nicchia, espressione del "gioco emergente" o "trasformativo", per usare termini usati nel contesto dei game studies, oggi costituisce un aspetto significativo della produzione e circolazione di immagini tout court nella società contemporanea. Santilli ci ricorda che sebbene lo studio della relazione tra fotografia e videogioco risalga agli anni Novanta, solo recentemente un numero crescente di artisti, ricercatori e istituzioni museali ha iniziato a dedicare attenzione sistematica a questo argomento, sia attraverso ricerche accademiche sia attraverso un'intensa attività espositiva e curatoriale. Questa convergenza non dovrebbe sorprenderci, poiché i videogiochi non sono semplicemente un mezzo per "rimediare" la fotografia in un ambiente digitale, per dirla con Jay David Bolter e Richard Grusin, ma sono la forma culturale predominante di questa fase storica.
_ (dall'introduzione di Matteo Bittanti)

Come molti miei coetanei sono cresciuto immerso nella cultura videoludica, anche se non sono mai stato granché come gamer. Per questa ragione ho istintivamente trovato dei modi per godere dei giochi senza seguire i loro obiettivi. In altre parole girovagavo per i mondi virtuali guardandomi intorno. A un certo punto, diversi anni più tardi, questa attitudine ha intercettato un'altra mia passione: la fotografia. Da quel primo incontro, avvenuto più o meno una decina di anni fa, ho collezionato svariati materiali (saggi, articoli, screenshot, video) per comprendere e raccontare un fenomeno intermediale che oggi chiamiamo virtual photography. L'esigenza di dare al tutto una forma più compiuta è emersa anche grazie alle richieste dei miei studenti, che sempre più spesso mi chiedevano di affrontare l'argomento. My Favourite Game è iniziato come una serie di approfondimenti all'interno dei miei corsi di fotografia, durante i quali ho realizzato che esisteva un divario tra le pubblicazioni accademiche che trattavano la virtual photography e le competenze interdisciplinari necessarie per una loro adeguata comprensione. My Favourite Game si propone dunque come un'introduzione alle pratiche e alle culture che si trovano a cavallo tra fotografico e videoludico.
_ Simone Santilli (dall'intervista di Claudio Musso, Il giornale dell'arte, marzo 2024)


 

 

 

 

 

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Simone Santilli (Portogruaro, 1987) è artista visivo e ricercatore. Nel 2012 fonda il duo d'artista The Cool Couple insieme a Niccolò Benetton, con il quale analizza i processi di produzione, circolazione e fruizione delle immagini nella società contemporanea. I loro progetti sono stati esposti presso istituzioni e festival italiani ed internazionali e hanno ottenuto numerosi riconoscimenti, tra i quali, nel 2020, l'ottava edizione di Italian Council. Simone Santilli è docente presso Nuova Accademia di Belle Arti, Istituto Europeo di Design e course leader del triennio di Arti Visive di MADE Program, Siracusa.

 

 

Simone Santilli | My Favourite Game. Fotografia e videogioco | Postmedia Books agosto 2023