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Postindustria
Postindustria è un libro su un certo modo di fare, pensare e guardare il design. Il rapporto privilegiato che per più di un secolo ha legato il design al mondo dell'industria è entrato in una crisi profonda con ragioni complesse e non univoche ma sostanzialmente riconducibili ad un assunto comune: che è il rapporto stesso tra la società e l'industria come sistema ad essere in crisi. Una crisi che si pone tanto sul piano della sostenibilità ambientale ed etica quanto su quello della responsabilità dell'industria come attore protagonista di un sistema che è tanto economico quanto sociale e politico. Il progettista, nel suo ruolo di mediatore tra le persone e le cose che ci circondano, deve reinventarsi e soprattutto reinventare una disciplina i cui paradigmi tradizionali non sembrano più in grado di rispondere ad un certo tipo di esigenza, in primis le proprie. Esigenze espressive certamente, ma anche pragmaticamente legate al modo in cui la progettazione come linguaggio si traduce in una pratica, in un mestiere. Postindustriale è quindi il design che si colloca fuori dai tradizionali schemi del design del prodotto, ibridandosi con le formule dell'arte contemporanea, confrontandosi con la tradizione artigianale o trasformandosi in un dispositivo semantico al servizio di un discorso che travalica il confine dell'oggetto. E si, in questo testo si parla di oggetti, perché per quanto il design contemporaneo vada molto oltre questo, l'oggetto rimane il "luogo di sperimentazione, assoluto che può raccogliere in perfetta sintesi pensiero e linguaggio, può essere autonomo da un contesto, può racchiudere in sé come in un diagramma filosofie trascritte in una sintesi equilibrata, inequivocabile" (Gianni Pettena) teorizzato dai Radicali italiani, pionieri della postindustrialità al servizio del progetto. Postindustria include cinque interviste realizzate con Barbara Brondi e Marco Rainò (BRH+, IN Residence), Beatrice Bianco (Camp Design Gallery), Domitilla Dardi (EDIT Napoli, MAXXI), Piergiorgio Robino (Nucleo) ed Odoardo Fioravanti.
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postmedia books | Giorgio Bena (nato a Cuorgnè nel 1995 vive a Torino). Laureatosi in Beni Culturali all'Università degli Studi di Torino con una tesi in storia dell'arte contemporanea, prosegue in questa direzione il proprio percorso magistrale nello stesso ateneo. Seguendo la passione per il progetto, dopo un anno si sposta alla scuola di Progettazione Artistica per l'Impresa dell'Accademia Albertina di Torino, con l'obiettivo di unire competenze progettuali e curatoriali. Dopo il diploma accademico magistrale diventa tutor del corso di Storia del Design della sua Accademia. È un giovane curatore e ama definirsi "wannabe designer". |
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