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Dopo l'arte

La televisione contro la democrazia

recensione

Pop art. Pittura e soggettività...

 

 



Arte Americana dal 1945
American Art Since 1945
di David Joselit



postmedia books 2021
230 pp. 230 ill.
formato 228x152mm 
isbn 9788874902903

s 24,00

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Nessun altro manuale di storia dell'arte presenta la diversità e la complessità dell'arte americana del dopoguerra, dall'espressionismo astratto al presente, in modo così chiaro e sintetico come ha fatto David Joselit con questa innovativa ricerca. Joselit traccia e analizza le condizioni formali, ideologiche e politiche spesso contraddittorie della seconda metà del Novecento che hanno reso l'arte americana predominante nel mondo. Le trasformazioni sociali e culturali radicate nelle tecnologie dei mass-media - fotografia, televisione, video e Internet - hanno elevato i beni di consumo allo status di soggetti artistici legittimi, come nell'arte Pop e nelle installazioni, e hanno portato a una meccanizzazione dell'atto creativo. Gli artisti, inoltre, verso la fine del secolo si sono sempre più impegnati su questioni di genere, razza, identità e potere. Si discute di movimenti e figure canoniche - Pollock, Rothko, Krasner, Oldenburg, Johns, Rauschenberg, Warhol, Twombly, Paik, Ruscha, Sherman, Holzer, Koons e Barney - alternati ad artisti e pratiche contemporanee meno note.

L'arte americana nel Dopoguerra. Del libro di David Joselit la cosa più interessante è l'approccio. Per raccontare l'arte americana della seconda metà del Novecento, op- ta per una «mappatura concettuale» che non pretende di citare tutti gli artisti meritevoli né assicura un'ideale «neutralità giornalistica». La sua, scrive, è una traccia per esplorazioni ulteriori. Ciò premesso, si dà comunque un obiettivo ambizioso. Convinto della necessità di superare «le narrative tradizionali», prova a riformulare «i movimen- ti canonici indicando la loro posizione in un ambito di pratiche più ampio» e dà spazio alle «storie "alternative"».
_ Cara Ronza, Arte, giugno 2021

Joselit usa la sua esperienza per identificare tre grandi tendenze americane: la creazione (da parte della televisione e dei media) di una coscienza pubblica; la tendenza verso una voce personale come piattaforma preferita per le richieste politiche; e il passaggio verso forme d'arte non tradizionali. Con queste tendenze in mente, Joselit affronta gli artisti e i movimenti del periodo. La New York School di Pollock, DeKooning e Rothko viene discussa in modo approfondito, seguita dalle reazioni formaliste e gestuali opposte ad essa. Segue la Pop art con ampie discussioni su Warhol, Lichtenstein, Oldenburg e altri. La Pop cede poi il passo all'Assemblage, l'uso di oggetti trovati per creare arte... Nel complesso, al lettore viene fornito un solido quadro di riferimento per esaminare un periodo ampio e contraddittorio.
_ Julie Dawson Govan, ForewordReviews, 2003

La cosiddetta dematerializzazione dell'arte comprende quindi due tipi di spostamento. In primo luogo, le opere d'arte furono reinventate come estensioni della 'proprietà' intellettuale e fisica dell'artista, e in secondo luogo la conseguente enfasi sulle proposizioni o sulla body art richiese uno spostamento dalle pratiche tradizionali come la pittura e la scultura ai nuovi media orientati all'informazione come la fotografia, il video e il testo. A causa della loro somiglianza con il reportage, tali media erano spesso chiamati 'documentazione', sottolineando il loro status secondario di prova.
_ David Joselit

 

 


 

 

 

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David Joselit ha insegnato e diretto dal 2006 al 2009 il dipartimento di Storia dell'Arte all'Università di Yale, mentre dal 2014 insegna al Ph.d. Program di Storia dell'Arte della CUNY (The City University of New York). E' stato curatore dell'ICA di Boston dal 1983 al 1989. Oltre ad American Art Since 1945 ha pubblicato: Infinite Regress: Marcel Duchamp (1998), After Art (2012) Feedback. Television against Democracy(2010) e Heritage and Debt Art in Globalization (2020). Collabora regolarmente per le riviste "October" e "Artforum".

 

Jacopo Miliani | Performance come metodologia | Postmedia Books 2021