Sartoria editoriale

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Dressing Checco
di Silvia Vacirca

 



postmedia books 2020
24 pp.
formato pdf e eBook

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Questo articolo parte dal presupposto che il cinema maschile in costume e Il cinema popolare italiano sono due argomenti poco studiati. Lo studio dei costumi nel cinema popolare richiede strumenti diversi rispetto a quelli dello studio dei divi del cinema e il modo in cui le persone usano la moda nella vita di tutti i giorni dovrebbe essere al centro delle analisi di abiti, moda e film. Il saggio di Silvia Vacirca, attraverso un'attenta analisi dei successi al botteghino "Cado dalle Nubi" (2009) e "Sole a Catinelle" (2013) di Nunziante, con i retroscena del premio Oscar "La grande bellezza" di Sorrentino (2013), suggerisce che i loro codici sartoriali, attingendo a nozioni di kitsch e dandismo, offrono nuovi stereotipi profondamente radicati nella cultura e nella mascolinità italiana. Nello sviluppo di questa analisi, l'articolo terrà conto anche di quello spartiacque culturale rappresentato nel Paese dal berlusconismo, quando volgarità e cattivo gusto nelle scelte di abbigliamento veniva associato a giudizi morali e politici sul cosiddetto italiano medio.
Questo è il quarto titolo della collana Sartoria editoriale, traduzione in italiano del saggio di Silvia Vacirca "Dressing Checco Zalone: Popular Italian cinema and the rhetoric of national character", pubblicato dalla rivista accademica "Film, Fashion & Consumption". La copertina è di Alessandra Mancini.

This article starts from the assumption that male film costuming and popular Italian cinema have been two under-researched topics. The study of costumes in popular cinema requires different tools compared to those of the study of cinema stars and the way people use fashion in everyday life should be at the centre of the analyses of dress, fashion and film. This article, through a close analysis of the box office hits by comedian Checco Zalone and director Gennaro Nunziante suggests that their sartorial codes, which draw upon notions of kitsch and dandyism, offer up a fresh deeply rooted stereotypes of Italy and Italian masculinity. In developing the analysis, the article will also take into account that cultural watershed in the Italy’s history of Italy that was represented by berlusconismo, when vulgarity and bad taste in clothing choices were associated with moral and political judgements on the so-called italiano medio – the average Italian. This is the fourth title of the Sartoria editorial series, translation into Italian of Silvia Vacirca's essay "Dressing Checco Zalone: Popular Italian cinema and the rhetoric of national character", published by the journal "Film, Fashion & Consumption". Cover by Alessandra Mancini.

Formato eBook
postmedia books 2020
1230003813294
0,99

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Storica della moda, Silvia Vacirca ha insegnato 'Fashion Media' alla Richmond University, 'Clothes on Film' al Corso di Laurea Magistrale in 'Fashion Studies' de La Sapienza e 'Moda e Costume' e 'Forme e Linguaggi della Moda' all'Università di Torino. Autrice di They Had Faces: Max Factor and the Making of the Star Close-up in 1930s – in corso di pubblicazione – e Monica Vitti: A Pop Diva, ha tradotto numerosi saggi. Nel 2012 ha vinto il Premio Limina per la traduzione di Storytelling. Forme del racconto tra cinema e televisione di Kristin Thompson, edito da Rubbettino. Consulente di stile per la televisione, scrive di moda per Harper's Bazaar, Icon, Hunter Fashion Magazine, e altre riviste internazionali.

Fashion historian, Silvia Vacirca has published Monica Vitti: A Pop Diva, and translated numerous essays. In 2012 she won the Limina Award for the translation of Kristin Thompson's Storytelling in Film and Television, published by Rubbettino. Silvia Vacirca is a style consultant for television, writing fashion for Harper's Bazaar, Icon, Hunter Fashion Magazine

Sartoria editoriale è un nuovo spazio aperto al pubblico dal novembre del 2019, iniziativa dell'associazione culturale ArtCityLab. Dal 2015 ArtCityLab Onlus/ETS cerca di far interagire attori privati e istituzioni pubbliche interessate alla produzione di format alternativi alle tradizionali pratiche e politiche culturali. ArtCityLab riporta nello spazio pubblico tradizionale molti di quegli stimoli innovativi che ormai siamo abituati a vedere sul Web, restituendo un idea più coinvolgente della cultura e riproponendo nel contesto urbano una fruizione aperta a chiunque dei fenomeni culturali: stimoli veri di una produzione culturale che cambia radicalmente rispetto al vecchio panorama mediale e salvaguarda ciò che abitualmente definiamo "bene comune". Tra i numerosi eventi ricordiamo: l'installazione Riflessioni riflesse di Paolo Masi a Piazza San Fedele (ottobre 2016); il convegno Arte Fuori dall'Arte all'Università Cattolica di Milano (ottobre 2016); la collettiva AndarXporte (ottobre-dicembre 2017), in collaborazione con l'ASP Golgi-Redaelli grazie alla quale viene aperto alla cittadinanza Palazzo Archinto e, infine, la grande esposizione BienNoLo.

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