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Ni una mas

Sartoria editoriale

Cucio le ferite delle donne

 



Le scarpe rosse di Elina Chauvet
di Francesca Guerisoli

 



postmedia books 2020
102 pp. 33 ill.
formato 210x140mm 
isbn 9788874902521

s 12,00

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Le scarpe rosse sono il simbolo della lotta al femminicidio piů diffuso nel nostro Paese. L'emblema deriva dal progetto d'arte partecipativa Zapatos Rojos di Elina Chauvet, nato nel 2009 nel contesto di Ciudad Juárez, realizzato in Italia per la prima volta nel 2012 e poi in numerosi altri Paesi. Con questo saggio, Francesca Guerisoli riprende e aggiorna parte della ricerca affrontata nel suo libro Ni una más. Arte e attivismo contro il femminicidio (2016), con cui ha elaborato il primo e piů approfondito inquadramento critico di Zapatos Rojos, ottenendo il patrocinio di Amnesty International "per la capacitŕ di andare oltre i fatti del femminicidio, sapendo ispirare nel lettore un desiderio concreto di cambiamento". Il saggio mette in rilievo il significato della marcia di scarpe rosse e il valore che il progetto, nato in una realtŕ specifica, esprime in tutti quei contesti in cui la relazione asimmetrica tra i sessi porta al femminicidio. Attraverso numerosi esempi, presenta inoltre la diffusione virale avuta dall'opera in Italia e apre a nuove modalitŕ di azione sociale ed estetica dell'arte nello spazio urbano.Questo saggio aggiorna e amplia il caso studio presentato nel libro Ni una más, uscito nel 2016 per Postmedia Books. La storia di Zapatos Rojos permette di capire l'evoluzione di un simbolo, le scarpe rosse contro il femminicidio, e come l'arte riesca a opporsi a dinamiche criminali creando contesti simbolici che attivano vere e proprie battaglie culturali. Questo č il terzo titolo della collana Sartoria editoriale, diretta da Varinia Poggiagliolmi per ArtCityLab.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

postmedia books

Elina Chauvet č nota a livello internazionale grazie al progetto d'arte partecipativa Zapatos Rojos, realizzato per la prima volta a Ciudad Juárez nel 2009 e che conta oggi oltre trecento edizioni nel mondo. Laureata in Architettura all'Universidad Autónoma de Ciudad Juárez, la sua carriera artistica č iniziata nel 1994, quando un suo dipinto a olio vinse il Primer lugar en el IV Salón de la Muerte, conferitole dal Museo del Valle del Fuerte a Los Mochis, Sinaloa. Nelle sue opere, attraverso media diversi, affronta tematiche a sfondo politico e sociale che riguardano casi di donne scomparse o assassinate, problemi inerenti la violenza e la corruzione nella sfera politica e aspetti legati al traffico di droga. Ha esposto in personali e collettive, ottenendo menzioni speciali all'VIII, IX e X Bienal de Arte Visuales del Noroeste (2001-2003-2005), Museo de Arte de Sinaloa; alla Primera Bienal de Artes Visuales del Noroeste Antonio López Sáenz, Mazatlan (2012), e al Festival Burningman, Black Rock City, Nevada (2005). La documentazione di Zapatos Rojos č stata esposta in mostre e sedi museali, tra cui Living as Form (The Nomadic Version), a cura di Nato Thompson, Museo de Arte de Sinaloa (2013-2014).

Francesca Guerisoli si occupa di storia e critica d'arte contemporanea e di museologia. I suoi interessi di ricerca comprendono il rapporto dell'arte con la dimensione sociale e politica e l'arte negli spazi pubblici. Dal 2009 č docente presso l'Universitŕ di Milano-Bicocca, dove insegna "Arte e architettura", "Linguaggi della fotografia" e "Musei, mostre d'arte e turismo". Č direttrice artistica di Fondazione Pietro e Alberto Rossini e ha curato numerosi progetti espositivi presso altre sedi museali. Giornalista pubblicista, collabora con Il Sole 24 Ore. Tra le sue pubblicazioni: Ni una más. Arte e attivismo contro il femminicidio (Postmedia Books, 2016), La cittŕ attraente. Luoghi urbani e arte contemporanea (con il sociologo urbano M. Colleoni, Egea, 2014) e Making Prestigious Places. How Luxury Influences the Transformation of Cities (a cura di M. Paris, Routledge, 2017).

Sartoria editoriale č un nuovo spazio aperto al pubblico dal novembre del 2019, č un iniziativa dell'associazione culturale ArtCityLab. Dal 2015 ArtCityLab Onlus/ETS cerca di far interagire attori privati e istituzioni pubbliche interessate alla produzione di format alternativi alle tradizionali pratiche e politiche culturali. ArtCityLab riporta nello spazio pubblico tradizionale molti di quegli stimoli innovativi che ormai siamo abituati a vedere sul Web, restituendo un idea piů coinvolgente della cultura e riproponendo nel contesto urbano una fruizione aperta a chiunque dei fenomeni culturali: stimoli veri di una produzione culturale che cambia radicalmente rispetto al vecchio panorama mediale e salvaguarda ciň che abitualmente definiamo "bene comune". Tra i numerosi eventi ricordiamo: l'installazione Riflessioni riflesse di Paolo Masi a Piazza San Fedele (ottobre 2016); il convegno Arte Fuori dall'Arte all'Universitŕ Cattolica di Milano (ottobre 2016); l'installazione di Sophie Usunier, I would so much like that you remembered (novembre 2017- gennaio 2018) nella sede dell'ASP Golgi-Redaelli; la collettiva AndarXporte (ottobre-dicembre 2017), in collaborazione con l'ASP Golgi-Redaelli grazie alla quale viene aperto alla cittadinanza Palazzo Archinto e, infine, la grande esposizione BienNoLo.

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