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Tecno-socialità
Oggi le parole d'ordine dell'arte contemporanea sono partecipazione, interazione, interattività, coinvolgimento dello spettatore.
Tutto il XX sec. si è configurato come un progressivo cammino di consapevolezza dell'artista nei confronti del ruolo dello spettatore. L'opera d'arte non va più solo guardata, contemplata o interpretata, ma deve essere agita, vissuta, partecipata. In questo modo l'osservatore di opere d'arte non è più un semplice spettatore, ma diventa fruitore, assume cioè un ruolo attivo nella relazione con l'opera d'arte. Dalle forme di sperimentazione percettiva e meccanica – Arte Optical, Cinetica e Programmata – a quelle fisiche e motorie – arte ambientale, situazionismo, happening, performance – dalle pratiche di partecipazione sociale e politica – come l'arte relazionale, partecipativa e di comunità – alle formulazioni che implicano una sempre maggior utilizzazione dei media tecnologici e digitali – videoinstallazioni, opere interattive, video ambienti immersivi – per arrivare ai modelli di interazione tecno-sociale nell'era della post-medialità – realtà aumentata e virtuale, telepresenza e reti telematiche – sempre più di frequente il pubblico è destinatario ultimo e attore primo del processo creativo.
L'interattività diventa una delle principali modalità di produzione e fruizione artistica contemporanea mirante al coinvolgimento di uno spettatore attivo nelle fasi di genesi e ricezione dell'opera. Quest'ultima non risiede quindi nell'oggetto, ma nel processo dinamico che si instaura fra chi la crea e chi la fruisce.
L'"arte che esce da sé", in senso positivo, e si prolunga verso lo spettatore può svolgere una funzione di orientamento alternativo rispetto alla mercificazione dell'esistenza e ai "modelli di sviluppo" alienanti e massificanti dell'età post-tecnologica, spostando il suo baricentro da una creazione individuale a una creazione collettiva, dall'opera compiuta al processo aperto, dalla centralità dell'artista "genio" a una centralità dello spettatore, con una circuitazione totalmente diversa, gratuita e molto più partecipata degli eventi artistici.
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postmedia books | Critica d'arte, giornalista e curatrice indipendente. Ideatrice e promotrice di eventi artistici e iniziative culturali, nel suo percorso critico Chiara Canali ha dedicato particolare attenzione alle nuove tendenze dell'arte contemporanea, dai New Media alla Street Art. Ha organizzato numerose mostre e progetti per enti privati, tra cui Italian Factory, Fabbrica Borroni, Superstudiopiù, Brerart e istituzioni pubbliche come la Fabbrica del Vapore di Milano, il MAR Museo d'Arte della Città di Ravenna, il Festival della Fotografia Europea di Reggio Emilia. Tra i curatori-tutor del Premio Artivisive San Fedele, dal 2012 cura annualmente il progetto di arte urbana StreetScape nelle piazze e nei cortili dei musei di Como e dal 2016 è Direttore Artistico di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, che si svolge ogni anno nella città di Parma, in collaborazione con il Comune e una rete di partner istituzionali e privati. Dottore di ricerca in "Scienze Umane" all'Università degli Studi di Perugia, insegna Storia dell'Arte Contemporanea e Linguaggi Artistici dei Nuovi Media all'Università eCampus. |
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