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intro Kentridge




William Kentridge

Valeria Burgio


postmedia books 2014
112 pp. 55 ill.
isbn 9788874900978

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s 19,00

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Pił che una semplice monografia su William Kentridge, questo saggio analizza le sue opere focalizzandosi sui media e sulle tecnologie utilizzate: il risultato č una riflessione teorica sui linguaggi dell'arte che riconsidera il legame implicito tra la struttura della tecnologia e le potenzialitą di senso in essa radicate. Le tecnologie pre-cinematografiche dello zootropio e del fenachistiscopio, le macchine anamorfiche, le forme di manipolazione della direzione e della velocitą della pellicola cinematografica, il teatro delle ombre, la scatola nera e l'inversione della pellicola positivo<>negativo, la videoinstallazione multipla, sono tutti dispositivi che da una parte rimandano al passato della storia del cinema, dall'altra invitano a trovare un senso proprio nella loro struttura materiale. Il recupero di media arcaici funziona da agente di deviazione che esplora le virtualitą insite nella tecnologia al momento della sua origine.


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Valeria Burgio (Palermo, 1976) č docente di Teorie e linguaggi delle comunicazioni visive alla Libera Universitą di Bolzano e all'Universitą Iuav di Venezia. Dal 2007, collabora con la Revista de Occidente, rivista culturale storica della Fondazione Ortéga y Gasset di Madrid, per cui ha scritto diversi saggi monografici su artisti contemporanei ("Nedko Solakov. Iconografia del Miedo", 2012; "Dar sentido al lugar: la function de la escultura segłn Richard Serra", 2011; "Los habitantes de la Isla: La cosmologķa diagrįmatica de Charles Avery", 2009). Ha curato e coordinato il progetto "Migropolis Venice / Atlas of a Global Situation" (Wolfgang Scheppe ed., 2009) edito da Hatje Cantz.

 

 

'Art Must Defend the Uncertain' | TateShots (6.09)


 

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