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Glenn Gould
Sono passati trent'anni dalla sua scomparsa ma Glenn Gould provoca ancora forti reazioni ogni volta che vengono pubblicate notizie sulla sua vita o le ristampe delle sue registrazioni. Al di là del cliché del genio estroverso questo libro racconta grazie alla memorie e alla disponibilità delle donne che sono state vicine al pianista, come amanti o amiche e confidenti, dettagli intimi, motivazioni e fobie di colui che viene considerato uno dei geni del Novecento. A lungo etichettato come asessuato solitario ed egocentrico, il biografo Michael Clarckson scava a fondo dimostrando inediti legami tra le storie di Glenn Gould e la sua carriera. Scritto con chiarezza e documentato al meglio, questa biografia non cambierà la vostra idea di quello che resta un personaggio enigmatico, ma senz'altro rappresenta uno sguardo fresco, affascinante e a tratti divertente, al lato umano del genio. Era un solitario, certo, ma Gould è stato anche uno dei musicisti più divertenti e giocosi vi sia mai stato, era un pensatore incontenibile ed essenziale con la propria musica, e le sue registrazioni radiofoniche e documentari sono alimentate da una curiosità incessante sul mondo e sul ruolo della musica stessa.
(Tom Service, The Guardian, 2012)
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postmedia books | Glenn Gould (Toronto 25.09.1932 - Toronto, 4.10.1982) è considerato uno dei più grandi pianisti mai vissuti. Nasce in una famiglia di musicisti: Edvard Grieg era cugino di primo grado del nonno materno, suo padre un violinista dilettante, sua madre suonava il piano e diventa la sua unica insegnante fino all'età di dieci anni. All'età di tre anni stupisce tutti per l'eccezionale attitudine musicale. A sei anni Glenn Gould sale su un palco per la sua prima performance live. Poco più che ventenne la sua attività si intensifica con trasmissioni radiofoniche e televisive, registrazioni, scritti, conferenze e composizioni. Il debutto americano nel 1955 e la registrazione, l'anno seguente, della sua prima registrazione delle Variazioni Goldberg di Bach, segnano l'inizio della sua carriera concertistica internazionale. Nonostante le sue idiosincrasie musicali, alcuni manierismi teatrali, così come l'ipocondria e gli atteggiamenti eccentrici, il consenso sulla sua musica diventa unanime, ma ciò non impedisce al musicista di ridurre le sue apparizioni pubbliche fino al definitivo ritiro nel 1964. Gould sceglie una vita solitaria, mostrandosi in pubblico solo attraverso registrazioni, trasmissioni, scritti e qualche rara intervista ma, come svela questa biografia, centellinando l'interazione con poche persone, soprattutto donne, con le quali condivide inaspettate rivelazioni sulla sua "vita segreta". |