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Olivia Guaraldo

Mary Midgley

Vite precarie
I poteri del lutto e della violenza

Judith Butler



postmedia books 2013
160 pp.
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isbn 9788874901012


 

s 16,00

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Come si vive dopo l'11 settembre? Quali conseguenze per le vite private e per le libertà individuali? Opponendosi all'uso della violenza come risposta al lutto collettivo, Judith Butler sostiene che la posizione di privilegio del mondo occidentale ci consente di immaginare un mondo in cui l'interdipendenza tra i popoli e gli individui divenga la base di una comunità politica globale. "Ciascuno di noi in parte è politicamente costituito dalla vulnerabilità sociale del proprio corpo - dice Butler - in quanto luogo del desiderio e della vulnerabilità fisica, luogo di una dimensione pubblica a un tempo esposta e assertiva". La filosofa americana sostiene un'etica non violenta, fondata sulla consapevolezza della vulnerabilità e precarietà della vita umana, e ci mostra come una più profonda comprensione del significato del lutto e della violenza possa invece condurci verso nuove forme di solidarietà e giustizia globale. Questa nuova edizione di "Vite precarie" è arricchita da una lunga
introduzione di Olivia Guaraldo.


"È dunque nella precarietà della vita che Butler individua le radici di una non-violenza che non è affatto legata a una originaria condizione «pacifica» dell'uomo, ma che è il risultato di una condizione di conflitto, di «una costante tensione tra la paura di subire la violenza e l'angoscia di infliggerla» (pag. 139). Se gli Stati Uniti hanno deciso di imbarcarsi in una guerra infinita, è anche perché, al di là di tutte le ragioni legate all'economia, alla politica, e alle ossessioni dei suoi leader, essi sono stati incapaci di rapportarsi al «volto» dell'altro, sono stati sordi a una visione realmente universale dell'essere umano, e per porre fine alla loro angoscia hanno deciso di infliggere morte, e di moltiplicare la violenza. Mi sembra di grande interesse che una pensatrice femminista ed ebrea (che si è sempre espressa, nonostante tutte le pressioni, contro la politica del governo israeliano) voglia fondare una prospettiva non violenta non sulla rimozione o sul superamento irenico del conflitto, ma sulla sua coraggiosa accettazione, cercando di guidarlo verso esiti non distruttivi". [Antonio Caronia, "L'Unità", 24 agosto 2004]



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postmedia books Judith Butler (Cleveland, 1956) insegna Letterature comparate e Retorica all'Università di Berkeley (California) dove è anche co-direttrice del programma di Critical Theory. Libri quali Questione di genere e La rivendicazione di Antigone sono presto diventati dei classici del femminismo internazionale nei quali Butler capovolge il concetto di corpo sessuato considerato non come dato biologico ma come costruzione culturale. offerte riservate agli iscritti alla newsletter