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Ontologia dei media

Mario Costa




postmedia books 2012
88 pp.
-- 14 illustrazioni
isbn 9788874900862



s 12,60

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I nuovi media, dai cellulari all'iPad, non solo agiscono modificando i nostri modi di vivere, ma operano più in profondità e riescono ad alterare il senso stesso della vita e della morte. È a questa azione più sotterranea dei media che il libro rivolge la sua attenzione cercando, anche con le indicazioni provenienti dagli artisti, di rivelarla e comprenderla.
Le immagini tecnologiche, Internet, la scrittura elettronica, il telefonino, il touchscreen, la digitalizzazione del mondo che è in atto, svelano così un lato oscuro che era necessario illuminare.
Il lavoro più profondo dei media non è tanto quello che essi svolgono sul piano antropologico modificando la natura dell'uomo e il suo senso di appartenenza, ma quello di alterare profondamente il significato della vita e della morte, e di decidere per noi del modo in cui affrontarle. È in questa loro ontologia, nella loro vera essenza e non in quello che essi sembrano fare per noi, che bisogna ora scavare per risalire alla superficie del nostro attuale essere nel mondo.

Mario Costa è un filosofo italiano conosciuto per aver studiato le conseguenze, nell'arte e nell'estetica, delle nuove tecnologie, introducendo nel dibattito internazionale una nuova prospettiva teorica, attraverso concetti come "estetica della comunicazione", "sublime tecnologico", "blocco comunicante", "estetica del flusso".È stato professore ordinario di estetica all'Università di Salerno (dove ha fondato e diretto Artmedia, un laboratorio permanente dedicato al rapporto tra tecno-scienza, filosofia ed estetica) e, come professore incaricato di metodologia e storia della critica letteraria e di etica ed estetica della comunicazione, ha contemporaneamente insegnato per molti anni all'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" e di Nizza (Sophia-Antipolis).


 




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